Palestina e Comune di Napoli. Professor Masullo, lasci perdere

Francamente, piange il cuore vedere Aldo Masullo, già parlamentare comunista dal 1976 al 2001, ritiratosi nel 2002 dalla vita politica per fare il Filosofo a tempo pieno, scagliarsi oggi dalla colonne de “Il Mattino”, contro Il Consiglio comunale di Napoli “colpevole” di aver proposto di mettere all’Ordine del giorno la cittadinanza onoraria aBilal Kayed, (attivista palestinese, al quale dopo 14 anni di – ingiusta – detenzione in Israele, gli è stata rifiutata la libertà che pure gli spettava, prolungando – con la famigerata “detenzione amministrativa”-  la sua pena sine die).

E perché mai Aldo Masullo, si spoglia delle sue vesti del Filosofo per fare sue le stesse tesi dei peggiori sionisti? Perché “Un’amministrazione comunale non deve schierarsi con o contro qualcuno ma occuparsi dei problemi dei cittadini.” Strano che il buon Masullo non si sia degnato di dire le stesse cose quando si commemorano – poniamo – le vittime dell’Olocausto o le Quattro giornate di Napoli.

Professor Masullo, permetta un consiglio: invece di dare man forte a giornali sionisti come Il Mattino, ritorni alla sue forbite riflessioni e alle sue affascinanti chiacchiere filosofiche che tanto ci hanno deliziato negli ultimi anni. Lasci perdere: la Politica non fa più per lei.

 

Francesco Santoianni

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PS: Poiché nessuno dei miei contatti in Rete legge “Il Mattino” ( e fa benissimo), riporto, qui di seguito l’articolo in questione, così come riprodotto dal sito PressReader . A tal proposito, una piccola considerazione. La votazione del Consiglio comunale per l’approvazione di un Odg che contemplasse una successiva votazione per la cittadinanza a Bilal Kayed si è trasformata nell’intervista de “Il Mattino” “… gli si chiede della cittadinanza onoraria concessa dalla maggioranza demagistriana a Bilal Kayed”.

Se questo non è un tentativo di Circonvenzione di incapace può almeno far capire a che punto è arrivata l’informazione in Italia.

«Il sindaco si occupi dei problemi dei cittadini»

Un’amministrazione comunale non deve schierarsi con o contro qualcuno ma occuparsi dei problemi dei cittadini». E categorico il filosofo Aldo Masullo quando gli si chiede della cittadinanza onoraria concessa dalla maggioranza demagistriana a Bilal Kayed, militante del Fronte popolare per la liberazione della Palestina detenuto in un carcere israeliano in sostegno del quale si è espresso anche Hamas, considerata da Israele, Unione Europea e Stati Uniti un’organizzazione terroristica.

«Un’amministrazione comunale non deve schierarsi con o contro qualcuno ma occuparsi dei problemi dei cittadini». È categorico il filosofo Aldo Masullo quando gli si chiede della cittadinanza onoraria concessa dalla maggioranza demagistriana a Bilal Kayed, militante del Fronte popolare per la liberazione della Palestina detenuto in un carcere israeliano, in sostegno del quale si è espressa anche Hamas, considerata da Israele, Unione europea e Stati Uniti un’organizzazione terroristica.

Professore, perché questa iniziativa non la convince?

«Perché ritengo che, a prescindere dalle persone e dagli schieramenti, le amministrazioni debbano astenersi. Non è compito loro fare pubblicità a una o a un’altra parte, per di più in vicende internazionali come questa. Le amministrazioni sono come la magistratura: devono essere imparziali. E comunque il discrimine non può mai essere l’ideologia politica ma l’onestà, non l’appartenenza a un partito politico bensì il rispetto per gli altri».

Prima di Kayed, il Comune ha garantito lo stesso privilegio al presidente dell’Anp Abu Mazen e al leader curdo Abdul Apo Ocalan.

Masullo: le amministrazioni devono essere imparziali per non offendere i cittadini

«Ciò conferma la volontà dell’amministrazione di assumere una posizione politica chiara sul piano internazionale: si tratta a mio avviso di un comportamento che da un lato è poco rispettoso verso i cittadini, i quali possono avere idee diverse rispetto a temi del genere, e dall’altro oltre ad essere inopportuno è anche un po’ ridicolo».

In che senso?

«Un sindaco di una città è di fatto un nano di fronte ad un caso che, in un quadro mondiale, assume una potenza enormemente superiore».

D’accordo, ma un’amministrazione comunale non può allora in alcun modo intervenire su una vicenda che, seppur internazionale, può starle a cuore?

«Per evitare equivoci sarebbe più corretto non assumere atteggiamenti a favore della destra o della sinistra, di uno Stato o di un altro. Anche perché i cittadini potrebbero non comprendere scelte su terreni così delicati, dove sono in gioco tante passioni che possono spingere gli uni contro gli altri. Giunta e Consiglio devono amministrare, è questo il primo dovere di un ente locale. Il problema è che si è purtroppo persa questa abitudine».

Dopo la decisione della maggioranza di concedere la cittadinanza onoraria a Kayed in Consiglio comunale si è scatenata la bagarre. Ne è nata una mediazione che ha portato all’approvazione di un altro ordine del giorno per concedere la cittadinanza ai «rappresentanti delle comunità abramitiche».

«Una circostanza che rende la vicenda ancor più paradossale, come se si fosse voluto dare un colpo al cerchio e uno alla botte».

Nel 2005, invece, la giunta Iervolino volle celebrare l’anniversario delle Quattro Giornate di Napoli sia in Israele che in Palestina.

«Questa è una situazione diversa: si è voluto celebrare un avvenimento importante con un gesto che fa onore alla città di Napoli».

Almeno la cittadinanza concessa a Sophia Loren ha messo tutti d’accordo…

«Perché si è trattato di onorare una personalità sostanzialmente napoletana. Un’iniziativa che non ha alcun valore politico e che non ha offeso nessuno».

 

Francesco Santoianni

(articolo già pubblicato nel 2016 nel sito http://pecorarossa.tumblr.com/

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